La scadenza dell’acconto Iva segna la data di consumazione del reato di omesso versamento Iva per l’anno precedente, e quindi, nei prossimi giorni, in assenza dei pagamenti dovuti e relativi all’anno scorso, si realizza il delitto per il periodo di imposta 2015. In virtù delle modifiche apportate dal D.Lgs. 158/2015 il reato in questione, previsto dall’articolo 10-ter, D.Lgs. 74/2000, sanziona ora con la reclusione da 6 mesi a 2 anni, chiunque non versi l’Iva, dovuta in base alla dichiarazione annuale, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo per importi superiora a 250.000 euro per ciascun periodo di imposta (soglia precedente 50.000 euro). Questa modifica, favorevole per il contribuente, è applicabile anche ai reati commessi prima della citata data con la conseguenza che dal 22 ottobre 15 (data di entrata in vigore delle nuove regole) non costituiscono più reato i mancati versamenti Iva per importi inferiori a 250.000 euro realizzati in passato.


Al via una nuova tranche di comunicazioni preventive e personalizzate inviate dall’Agenzia delle entrate a 20.362 imprese o professionisti che non hanno dichiarato, ai fini, Iva, in tutto o in parte le operazioni attive effettuate nel 2013, rispetto a quelle che sono state, invece, comunicate dai propri clienti attraverso lo spesometro relativo allo stesso anno. A comunicarlo è il provvedimento n. 221446 pubblicato ieri dall’Agenzia delle entrate, con il quale il fisco si dichiara pronto a inviare le comunicazioni via email agli indirizzi di posta certificata (pec) dei contribuenti interessati.


Il Legislatore fa un regalo di fine anno ai cittadini, abbassando la misura degli interessi legali che saranno ridotti dallo 0,2% annuo, misura applicabile per l’anno 2016, allo 0,1%, con effetto dal 1° gennaio 2017. Sarà perciò più leggero il costo del ravvedimento. Così come sarà meno oneroso pagare in ritardo le somme all’erario. La riduzione è disposta dall’articolo 1 del decreto del ministero dell’Economia del 7 dicembre 2016, pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» n. 291 di ieri.


Approvato il nuovo modello di lettere d’intenti che dovrà essere utilizzato dagli esportatori abituali per acquistare senza Iva a decorrere dalle operazioni da effettuare a partire dal 1° marzo 2017. Il nuovo modello presenta una novità assoluta per gli operatori che dovranno, già al momento della presentazione della lettera d’intenti al fisco, predeterminare l’importo delle operazioni che intendono effettuare senza Iva nei confronti di ogni fornitore. Da questo punto di vista il nuovo modello costituisce, come sottolinea il provvedimento di approvazione (decreto direttoriale 213221 del 2 dicembre 2016), uno strumento che consentirà al fisco un più puntuale monitoraggio e una migliore analisi del rischio delle operazioni effettuate dagli esportatori abituali, anche al fine di contrastare fenomeni evasivi e fraudolenti connessi all’utilizzo improprio di tale regime agevolativo.