I voucher? Creano problemi più da morti che da vivi. Non c’è una disciplina transitoria, infatti, che regolamenti i prossimi 9 mesi durante i quali sarà possibile sfruttare i buoni acquistati fino al 17 marzo. Il D.L. 25/2017, che ha abrogato il lavoro accessorio (articoli da 48 a 50, D.Lgs. 81/2015), si è limitato a prevedere la possibilità del loro «utilizzo» fino al 31 dicembre, ma non si è preoccupato di precisare con quali regole. Diverse le criticità conseguenti, a partire dal dubbio se sopravviva o meno la comunicazione preventiva assistita dalla sanzione da 400 a 2.400 euro. A evidenziarlo è la Fondazione studi consulenti del lavoro nel parere n. 2/2017. Il problema che pone la Fondazione è di carattere gestionale: con la disciplina abrogata, come vanno gestiti i voucher richiesti al 17 marzo nei rimanenti nove mesi del 2017? Una criticità non di poco conto, per la Fondazione, perché «ci si troverà di fronte alla necessità di gestire un rapporto di lavoro privo di una disciplina propria. Anzi, senza regola alcuna». Serve una norma di raccordo. Secondo l’Inps, che ieri ha dato notizia della novità con un messaggio su internet, dal 17 marzo «non è più consentito l’acquisto dei buoni» e fino «al 31 dicembre 2017 sarà possibile la “riscossione”» di quelli acquistati prima del 17 marzo. Sono indicazioni che contribuiscono a confondere le idee.